Dall’UE arrivano delle nuove direttive per contrastare l’inquinamento proveniente dagli edifici. Tutti i dati e i dettagli.
Negli ultimi tempi avrai sicuramente sentito parlare di Direttiva Casa Green, una serie di misure che hanno come scopo quello di migliorare il risparmio energetico del settore immobiliare.
Una Direttiva che arriva al momento giusto, soprattutto considerando che i livelli di inquinamento europei stanno aumentando notevolmente: basti pensare che tra le 10 province europee più inquinate, ben 8 sono italiane e che gran parte dell’inquinamento è causato proprio dagli edifici.
Il primo posto spetta a Milano, che registra 21,2 µg/m³, a cui seguono Monza e Cremona, entrambe sopra il tetto di 21 µg/m³. La lista prosegue poi con Verona, Mantova, Lodi e Vicenza, che hanno subito un peggioramento fra 2018 e 2022, considerando gli aumenti pari a 2,3 µg/m³.
Ed è proprio per cercare di risolvere e migliorare la situazione che l’UE ha deciso di prendere dei provvedimenti per quanto riguarda le nuove costruzioni, le strutture pubbliche e le abitazioni.
Direttiva Case Green: i dettagli e la situazione in Italia
Più nel dettaglio, il testo della Direttiva prevede che gli edifici di nuova costruzione dovranno possedere necessariamente delle determinate caratteristiche tecniche tali da garantire zero emissioni a partire dal 2028, data di scadenza anticipata al 2026 per quanto riguarda le strutture pubbliche.
Invece, per quanto concerne le abitazioni, è stato stabilito un percorso un po’ più articolato ma che prevede comunque il raggiungimento della classe energetica E entro il 2030 e D non oltre il 2033.
La Direttiva è stata già approvata, ma deve comunque ancora essere raggiunto un accordo definitivo tra Parlamento, Commissione e Consiglio che si riuniranno a breve con un incontro fissato per il 7 dicembre.
Riqualificare in ottica green il patrimonio immobiliare non sarà però facile.
Infatti, la Direttiva Casa Green dovrà fare i conti con lo stato degli immobili presenti in Europa, di cui il 75% si rivela insufficiente sotto il profilo energetico e il 42% impiega il gas naturale per il riscaldamento.
Situazione analoga anche per l’Italia in cui, ad oggi, ci sono più di 11 milioni di case che si trovano in classe energetica inferiore alla D, quasi il 74% delle abitazioni.
I prossimi passi
Per questo motivo è necessario adoperarsi quanto prima per ridurre al minimo non solo qualsiasi tipo di emissione, ma anche i costi della bolletta, partendo proprio dalle nostre case.
Uno dei primi e prossimi passi da compiere riguarda senza dubbio l’installazione di pannelli solari e di infissi in grado di ridurre al minimohiama il numero verde gratuito 800 625 122 qualsiasi tipo di dispersione termica, in modo da mantenere gli ambienti freschi in estate e caldi durante i mesi invernali con il minimo dispendio di energia.
Una volta isolati correttamente tutti gli ambienti ed installato un impianto per generare energia da una fonte rinnovabile, è altrettanto importante installare dei sistemi di climatizzazione e riscaldamento ad alta efficienza energetica.
Ad esempio, potresti optare per l’installazione di pompe di calore che permettono di riscaldare, raffrescare e produrre acqua calda sanitaria, magari approfittando anche dei Bonus dedicati.