Innovazione e sostenibilità ambientale, arrivano gli incentivi del Piano di Transizione 5.0

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Scopri come gli incentivi del Piano di Transizione 5.0 stanno rivoluzionando la sostenibilità delle aziende italiane.

Negli ultimi anni, il concetto di sostenibilità è diventato un pilastro fondamentale per le aziende che vogliono rimanere competitive in un mercato sempre più orientato alla responsabilità ambientale. 

In questo percorso il Piano di Transizione 5.0 rappresenta una vera e propria svolta, grazie ad un insieme di misure volte a promuovere l’innovazione e la sostenibilità ambientale. 

Questo programma, finanziato con 6,36 miliardi di euro provenienti dai fondi PNRR, punta a trasformare le imprese italiane, integrando digitalizzazione, sostenibilità e resilienza in un unico quadro strategico. 

Vediamo insieme quali sono gli incentivi previsti per migliorare l’efficienza energetica delle aziende e come accedervi.

Cosa prevede il Piano di Transizione 5.0?

Rispetto ai precedenti programmi, il Piano di Transizione 5.0 si distingue per il suo focus sulla sostenibilità ambientale, rendendo disponibile l’accesso ai crediti d’imposta alle imprese di qualsiasi forma giuridica, settore e localizzazione geografica che decidono di investire in beni strumentali materiali o immateriali al fine di ridurre i propri consumi energetici. 

L’obiettivo finale è quindi quello di sostenere il processo di transizione digitale ed energetica delle imprese, andando ad agevolare tutti gli investimenti effettuati nelle strutture produttive da cui consegue una riduzione dei consumi energetici

A questo proposito, dei 6,36 miliardi di euro stanziati, ben 3,78 miliardi sono destinati ai beni strumentali, mentre 1,89 miliardi sono riservati a interventi per l’autoproduzione e l’autoconsumo da fonti di energia rinnovabile. 

Un’ulteriore quota di 630.000 euro è stata poi dedicata alla formazione, con l’obiettivo di preparare il personale aziendale alle sfide della transizione digitale ed ecologica.

Sono escluse dal beneficio tutte le imprese in stato di fallimento, liquidazione volontaria, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo e destinatarie di sanzioni interdittive. 

Gli incentivi per la sostenibilità e l’efficienza energetica

Uno degli aspetti più importanti del Piano di Transizione 5.0 è rappresentato senza dubbio dagli incentivi finalizzati alla sostenibilità e all’efficienza energetica delle aziende. 

Infatti, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) ha introdotto misure specifiche per favorire l’efficientamento dei processi produttivi e la riduzione dei consumi energetici. 

Questi incentivi si concretizzano in crediti d’imposta per investimenti effettuati tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025 offerti alle imprese che investono in autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e formazione del personale. 

Le imprese possono quindi accedere a queste agevolazioni se investono in tecnologie innovative come:

  • Beni strumentali con funzionamento controllato da sistemi computerizzati e/o gestiti tramite opportuni sensori o azionamenti; 
  • Sistemi per la qualità e la sostenibilità dei processi produttivi; 
  • Dispositivi per migliorare l’ergonomia e la sicurezza sul lavoro in logica 4.0; 
  • Programmi e applicazioni per la gestione della supply chain, della logistica e per l’utilizzo di tecnologie immersive come la realtà aumentata e le ricostruzioni 3D.

L’aspetto più interessante è che i crediti d’imposta sono proporzionati al risparmio energetico ottenuto: ad esempio, per interventi che riducono i consumi energetici di almeno il 3% a livello di unità produttiva o di almeno il 5% sul singolo processo, le aliquote possono variare dal 35% al 45% per investimenti fino a 10 milioni di euro (sul sito del Ministero delle imprese e del Made in Italy trovi tutte le percentuali del piano di transizione 5.0). 

Fotovoltaico e sistemi di accumulo energetico

Il piano offre anche incentivi specifici per l’installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo di energia, interventi considerati prioritari per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. 

Infatti, tra i sistemi per la qualità e la sostenibilità dei processi produttivi troviamo anche gli impianti fotovoltaici e i sistemi di accumulo per l’autoproduzione di energia. 

Installando un impianto fotovoltaico, le imprese potranno quindi ridurre i costi energetici grazie all’autoproduzione, beneficiare dei crediti d’imposta mirati e contribuire così attivamente alla decarbonizzazione. 

Il credito d’imposta transizione 5.0 si applica al fotovoltaico solo come investimento “trainato” da un investimento in beni materiali o immateriali che siano 4.0 e che consentano un risparmio energetico di almeno il 5% a livello di processo interessato o del 3% a livello di struttura produttiva. 

Come accedere agli incentivi

Per accedere al Piano di Transizione 5.0, le aziende devono seguire una procedura specifica gestita dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE). 

Il processo prevede la presentazione della richiesta telematica utilizzando il modello standardizzato messo a disposizione dal GSE, la documentazione prescritta dall’art.38 del D.lg. 19/2024 e una comunicazione riguardante la descrizione e il costo del progetto di investimento. 

Inoltre, è necessario presentare una certificazione ex ante, che attesta la riduzione prevista dei consumi energetici, e una certificazione ex post, che verifica il raggiungimento degli obiettivi. Le certificazioni possono essere rilasciate da esperti in gestione dell’energia o da società specializzate. 

 

Gli incentivi del Piano di Transizione 5.0 rappresentano un’opportunità unica per le imprese italiane che desiderano investire nella sostenibilità ambientale e nell’innovazione. 

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